Articolo di Mariella Di Monaco
Spesso si dimentica che
il successo di un personaggio è anche
dovuto ai suoi abiti.
A volte ci si ricorda dello stilista o del costumista.
Spesso invece, ci si dimentica della sartoria.
Ed è qui
che si che intensifica la peculiarità di un artista, creando
con l’abito
l’unicità del personaggio che
andrà ad interpretare!
Dietro a tanti spettacoli teatrali, televisivi e cinematografici
troviamo la G.P.11:
questa sartoria non è caratterizzata da semplici sarte
come noi le intendiamo
(sarebbe troppo riduttivo definirle tali) ma noi le vogliamo
definire artiste.
Infatti studiano, sperimentano, creano costumi ed abiti meravigliosi
degni di
essere esposti nei musei, come dipinti e sculture.
G.P.11 - 70 anni di grande esperienza
E’ una delle più importanti
sartorie riconosciuta e apprezzata in tutto il mondo,
punto di
riferimento per gli operatori del settore.
In questo articolo vorremmo farvi conoscere la storia e
la vita delle persone che fanno parte della sartoria, che si
basa interamente sulla passione per l’arte del costume
teatrale.
Abbiamo avuto la possibilità di intervistare Marzia ed
Alessandra, rispettivamente dirigente della sartoria l’una
e organizzatrice l’altra.
LA SARTORIA
>
G.P.11 è un nome particolare ma un po’ atipico,
cosa significa esattamente?
Sono le iniziali di Gabriele Pacchia
(in arte Mayer) fulcro
della sartoria, che
collegate al numero civico della via dove
era situata (Via Achille Papa, 11 a Roma) formano G.P.11
>
Come
nasce la G.P.11?
I genitori di Gabriele Mayer e della sua affezionatissima sorella Silvana,
(altro pilastro della G.P.11) avevano ciascuno una loro sartoria,
dove i due sono cresciuti e si sono formati professionalmente,
ci spiega Marzia.
Poi nel corso degli anni ne hanno attivata una propria,
la G.P.11 appunto, aggiunge Alessandra.
> Chi idealizza, crea
e cuce un costume?
Gabriele
Mayer è la persona più rappresentativa quando in
G.P.11 si pronuncia
il termine “costume” e non solo
perché è il titolare della Sartoria.
Lui infatti,
oltre a firmare splendide collezioni ed interi spettacoli
per proprio conto, consiglia i costumisti famosi, li segue passo
dopo passo dall’idea alla realizzazione finale
dei vestiti, unendosi al lavoro dei suoi sarti, fornendo loro le linee guida
ed indicazioni preziose.
>
Per quale evento (cinematografico, televisivo, teatrale)
avete realizzato i vostri primi costumi? E gli ultimi?
Viva l’italia
di Roberto Rossellini è stato
il primo film che abbiamo realizzato e, nello stesso
periodo, Enrico 61 di Garinei e Giovannini.
Marie Antoinette di Sofia Coppola è uno degli ultimi
film da noi firmati come sartoria.
>
In che cosa si differenzia la G.P.11 dalle
altre sartorie?
Alla G.P.11 la lavorazione dei
capi viene effettuata in modo completamente artigianale, utilizzando
sempre materiali di ottima qualità.
Negli spettacoli teatrali infatti gli artisti indossano i costumi
tutti i giorni anche per mesi, quindi hanno bisogno di poter
recitare, cantare, ballare ecc. nelle migliori condizioni indossando
capi affidabili, robusti per intenderci, oltrechè belli.
La
Sartoria è grande circa
3000 mq dislocati su più livelli, articolati tra uffici
e magazzini, collegati da una rete di modernissimi computer.
Nonostante ciò,
una volta varcata la porta di ingresso si respira subito un’aria familiare
tra dipendenti, costumisti, assistenti, registi e grossi personaggi del mondo
dello spettacolo. L’aspetto più tradizionale
dell’attività è legato invece alla maestria di sapienti
sarte che con la meticolosità e la pazienza di una volta, realizzano
splendidi abiti pronti a calcare tavole di palcoscenici o ad essere sotto
le luci della ribalta in ogni angolo del mondo.
I
COSTUMI
> Quali differenze ci sono tra un costume teatrale,
cinematografico e televisivo?
Effettivamente ci sono grosse differenze
di lavorazione tra un genere e l’altro.
Il cinema, ad esempio, richiede
una precisa meticolosità in quanto lo schermo ingigantisce
ogni minimo particolare, mentre il balletto richiede leggerezza
nei tessuti, nella lavorazione.
Sono regole basilari che vengono
osservate all’interno della sartoria ormai
in maniera tacita da ogni singolo sarto.
>
Realizzare un vestito è un
processo estremamente complesso.
A cosa vi ispirate quando create un costume?
In realtà la G.P.11 non ha il compito
di disegnare ma di realizzare gli abiti.
A noi arriva il bozzetto
nel quale già esiste un particolare ambiente stilistico
che noi dobbiamo integrare e ricreare nel modo che ci contraddistingue
e che ci ha reso unici.
>
I registi ed i costumisti, collaborano
con voi durante la fasi di realizzazione?
Il Costumisti ed
i Registi, in genere, sono i nostri diretti interlocutori.
Sono loro che ci raccontano la storia del
film o dello spettacolo, aiutandoci ad immedesimarci nel contesto
in cui il costume dovrà essere
inserito.
L’abito in genere viene seguito
da chi l’ha disegnato come se si trattasse di una creatura che piano
piano prende forma, vita.
>
Qual’è il processo di creazione di un
abito?
Andate personalmente alla ricerca dei tessuti o li create voi?
Il costumista
ci mostra i bozzetti con le campionature dei tessuti
da usare,
la coloritura, e “l’intenzione” di
quello che il costume dovrà “raccontare”,
continuano appassionate nelle loro spiegazioni Marzia ed Alessandra.
Alcune volte vengono usate tecniche
già utilizzate, altre volte tecniche da provare e sperimentare,
al fine di creare i tessuti per ottenere materie non
commerciali.
>
In genere, quanto tempo impiegate
per realizzare un costume?
Dipende, dai due fino a trenta giorni lavorativi,
a seconda dei procedimenti
e delle tecniche da applicare.
>
Qual è stata la creazione più lunga,
difficile ed impegnativa?
A questa domanda è difficile
rispondere, un abito semplice potrebbe portare
difficoltà impreviste, come un abito apparentemente “laborioso” da
realizzare potrebbe non presentare nessuna complicazione durante
la lavorazione sartoriale.
PERSONAGGI e SPETTACOLI
> In campo teatrale avete realizzato
costumi per numerosi spettacoli, dalla lirica
alla prosa e soprattutto
i musical, come per esempio: il RIGOLETTO, LA
TRAVIATA, HELLO DOLLY,
JESUS CHRIST SUPERSTAR, e molti altri. Qual’è stata
l’esperienza
che ha lasciato un segno indelebile nella vostra
carriera lavorativa?
Ogni spettacolo è sempre
un avvenimento speciale, piccolo o grande che sia, importante
o meno... anche pensandoci non ci viene
in mente una rappresentazione
in particolare, rispondono all’unisono Marzia ed
Alessandra, probabilmente perché rispettose di ogni singolo
cliente della sartoria.
>
In campo cinematografico avete lavorato
per diversi film sia nazionali che internazionali: tra questi
I WANT CANDY, OCEAN'S TWELVE, JOHNNY STECCHINO,THE PATRIOT.
Per quanto riguarda l’ambiente sartoriale, quali differenze
avete riscontrato tra il cinema italiano e quello americano?
A parte
l’organizzazione
della produzione che può essere differente da paese
a paese, per il lavoro
che riguarda noi non ci sono molte differenze tra una
situazione e l’altra. Lavorare con personaggi importanti
come registi, costumisti ed attori, è affascinante,
sia per il rapporto umano che si instaura con nomi di caratura internazionale,
sia perchè si impara a distinguere capacità sensibilità e
genialità che contraddistinguono ognuno di loro.
>
Avete realizzato abiti
per grandi artisti tra cui RAFFAELLA
CARRA’, RENATO ZERO, LORELLA CUCCARINI, HEATHER PARISI.
Qual è il rapporto con loro?
E’ un rapporto
basato principalmente sull’amicizia, la fiducia e il rispetto
professionale.
Con questa frase che non lascia adito a repliche
per conoscere ulteriori particolari (a conferma di quanto esposto sopra che
testimonia la serietà dell’azienda), Marzia ed Alessandra
si congedano dandoci direttamente appuntamento in sartoria!
G.P.11 vi aspetta a
Via di Pietralata 157 - 00158 - Roma - Tel 06.4512015
www.gp11.it - gp11@gp11.it