Il termine "hip hop" oggi fa parte del linguaggio comune ed è conosciuto in tutto il mondo. Ma chi l’ha inventato? Prima che un genere musicale, l’hip hop è un movimento culturale nato dai giovani del Bronx che s’incontravano per strada ascoltando musica e facendo festa: i Block Party. La società multiculturale di New York si è subito riconosciuta nell’hip hop. “We matter. We stand for something” era il messaggio che questi ragazzi volevano lanciare. Ci sono riusciti.
L'ideatore del termine fu Lovebug Starski, uno dei primi MCs del Bronx animavano i Block Party facendo ballare centinaia di giovani. Coniò il termine negli anni 70: il rapper era solito dire, durante i Block Party “Hip Hop You Don’t Stop”. E da lì il termine sarebbe diventato di uso comune negli Stati Uniti e, dagli anni 90 in poi, nel resto del mondo.
by Marco Pallotta
Alla fine degli anni 70, tra le strade dei ghetti urbani americani, germoglia una nuova cultura.
I suoi profeti raccontano in rime cadenzate la miseria, la rabbia o la gioia del sottoproletariato nero.
I Dj ed i rapper diventano i supereroi dei quartieri neri di New York, Bronx, Brooklyn e Queens e gettano le basi della della generazione hip hop.
L'hip hop, e' un'eccezionale forma di aggregazione contro l'isolamento e l'alienazione.
La sua cultura ha contribuito a tenere lontano i giovani dalla droga e dalla violenza. Il suo linguaggio si amplifica sui muri dei palazzi e sui vagoni della metropolitana, passa veloce sui volantini, per strada ed ai concerti.
L'hip hop e' divertimento, spiritualità, rabbia, descrive tutti gli stati d'animo che si vivono giornalmente. E' uno stile di vita. E' qualcosa a cui non rinunciare per nessuna ragione al mondo.
Le acrobazie a contatto con il terreno del Breaking (street dance), gli oscillamenti del bacino dello smurf, le pose glamour dei manichini scimmiottate nel voguing, le evoluzioni verticali dell'hipe. La danza hip hop esplosa negli anni 70, e' un fenomeno espresso insieme ai graffiti ed alla musica rap del disagio e dell'emarginazione della gioventù nera dei ghetti.
1984: "Breakin" il primo Hip Hop Dance Movie
La seconda generazione Hip Hop è detta New School ed ebbe inizio verso la fine degli anni 80. Da allora in poi l'attenzione stilistica si concentra vero il "flavour", cioè l'atteggiamento e la qualità di movimento con cui si eseguono i passi inglobando nuovi stili tra cuiil Locking e il Popping.
Attraverso la musica si esprime in un atteggiamento, in uno stile di vita, in uno stile di abbigliamento che li rende subito riconoscibili.
HIP HOP e la DANZA
I cinque punti fondamentali della cultura HIP HOP sono: la musica, la danza, i graffiti, il rap (colpire con le parole) e lo scratch (con il giradischi).
Ballando lo stile HIP HOP si sviluppa senza dubbio un eccellente controllo di tutto il corpo, sviluppo delle doti fisiche e psicologiche come ad esempio la capacità di gestire emozioni, attenzioni e motivazioni. HIP HOP come espressione dei propri stati d’animo, di affetti, sensazioni… è una cultura che accompagna coloro che danzano, ovunque, nella vita di tutti i giorni, nelle feste, in comitiva, nei propri riti, a scuola, persino nelle preghiere. Questa danza, si esprime in molteplici forme e quindi non esistono requisiti fisici particolari, però necessita di dedizione e studio per lo sviluppo della tecnica.