Il CINEMA rende omaggio a Carla Fracci con "CODICE CARLA". Film documentario di DANIELE LUCHETTI (quello del film "Raffa").
Nei cinema solo il 13, 14, 15 novembre 2023.
Ripercorre l’arte dell’étoile che ha fatto del corpo la sua massima espressione e un riferimento per tutti gli artisti venuti dopo di lei.
Con la partecipazione straordinaria di
Roberto Bolle, Jeremy Irons, Marina Abramovic, Carolyn Carlson, Eleonora Abbagnato, Alessandra Ferri,
Enrico Rava, Chiara Bersani, Beppe e Francesco Menegatti, Luisa Graziadei, Vittoria Regina, Gaia Straccamore e Hanna Poikonen.
Una produzione ANELE e LUCE CINECITTÀ
con RAI CINEMA
Distribuito da NEXO DIGITAL
Scritto e diretto da DANIELE LUCHETTI
Consulenza di BEPPE MENEGATTI e LUISA GRAZIADEI.
Su Carla sembra sia già stato detto tutto.
Però c’è ancora molto da dire su questa ballerina eccezionale. Cosa si nasconde dietro gli aneddoti continuamente ripetuti? In che modo è diventata l’étoile che il mondo ancora celebra? E come la sua esperienza può essere utile a chi sogna di diventare Artista?
"CODICE CARLA" mostra come la Fracci fosse molto più di una ballerina famosa. Era un’insegnante, un’attrice, un’interprete, una donna modesta e laboriosa.
Ma cosa l’ha resa un’Icona? Daniele Luchetti si concentra sulla vita dell’artista anziché sulla sua biografia cronologica, con l’obiettivo di ispirare i giovani attraverso un’analisi di quella straordinaria esperienza.
"Tutto il mondo della danza è debitore nei confronti di Carla Fracci.
Da bambino ero incantato da lei, un punto di riferimento fondamentale. Mai avrei pensato di ballarci insieme".
Roberto Bolle
Il 27 maggio 2021 a Milano, il mondo ha perso la vera Diva della Danza. Aveva 84 anni. Con lei finisce una grande epoca di Danza indimenticabile.
Nella sua lunga carriera Carla ballò al fianco di grandi Etoile tra cui Erik Bruhn, Rudolf Nureyev e Mikhail Baryshnikov.
Nata nel 1936 a Milano da una famiglia di umili origini, oggi Carla è nota per essere stata una delle più grandi Ballerine del 900.
Il "New York Times" la definì "Prima Ballerina assoluta".
"Carla Fracci è più leggera dellaria, più lieve di un sospiro"
E' una delle tante definizioni che la critica ha speso per definire una delle più grandi ballerine di questo secolo.
E' la ballerina classica italiana più nota al mondo.
Nella sua carriera ha danzato sui palchi più prestigiosi di tutto il mondo al fianco delle più prestigiose icone della Danza internazionale.
Carla Fracci
"La morte del cigno"
GISELLE
Masterclass con CARLA FRACCI
2 VIDEO da non perdere! Teatro alla Scala: l'Etoile Carla Fracci prepara i Primi Ballerini e il Corpo di Ballo al balletto "GISELLE" di cui lei è stata un'interprete unica ed indimenticabile.
Video 1: Carla con Martina Arduino e Claudio Coviello
Video 2: Carla con Nicoletta Manni e Timofej Andrijashenko
Appello al Presidente Napolitano:
''Salvi il balletto italiano!''
Articolo del 13 aprile 2012 (Adnkronos)
"E' un disastro, un disastro. Stanno uccidendo la danza.
Non resta che appellarsi al Capo dello Stato: Presidente Napolitano, la prego, salvi il balletto italiano".
Ad appellarsi cosi al Presidente della Repubblica e Carla Fracci che, all'Adnkronos, lamenta il "sistematico smantellamento" dei corpi di ballo in Italia e il dilagare del ricorso a compagnie estere, ingaggiate per singoli allestimenti, come nel caso del Teatro Massimo di Palermo che portera in scena il 'Don Chisciotte' non con il proprio corpo di ballo ma con il Balletto dell'Opera di Kiev.
Stella di levatura internazionale della danza italiana, con alle spalle la direzione dei corpi di ballo del Teatro San Carlo di Napoli, dell'Arena di Verona e del Teatro dell'Opera di Roma, Carla Fracci non nasconde la sua amarezza: "Hanno smatellato importanti corpi di ballo, ormai Teatri e Fondazioni cercano di cancellare la danza, sembrano avvertirla come un peso, sembrano avere un preciso disegno di annientamento. Sempre di piu ricorrono a compagnie estere che accettano di venire con contratti accessibili e, naturalmente, non pongono tutti i problemi che comporta avere un proprio corpo di ballo. Ma neanche offrono tutte le opportunita' che derivano dall'avere un proprio corpo di ballo".
"Opportunita come quella di far crescere ottimi ballerini e anche delle Etoile, con tutto il ritorno che se ne puo avere in termini di prestigio, finanziamenti privati, affezione del pubblico, tourn'e - spiega Fracci - Per carita, vengano gli stranieri ma per confrontarsi con i nostri ballerini, come i nostri devono cogliere ogni occasione per andare a fare esperienza all'estero. Se pero si cancella la tradizione italiana della danza e si ricorre sistematicamente ad artisti esteri, alla fine rimarra solo il corpo di ballo della Scala, che alle spalle ha una fondazione con maggiori mezzi, sponsor importanti". "Mi appello al Presidente Napolitano perch?favorisca una generale ripresa della danza in Italia, mi rendo conto - sottolinea Carla Fracci - che il nostro Paese sta affrontando problemi terribili che riguardano il nostro futuro, ma anche questo e un problema che tocca il nostro futuro, a partire da quello dei giovani che stanno iniziando adesso il loro percorso nel mondo della danza: a breve saranno costretti a emigrare, anzi a fuggire all'estero se vogliono lavorare, come gia fanno tanti laureati, tanti ricercatori, disperdendo cosi un patrimonio di capacita', di cultura che puo essere utile all'Italia". "La danza italiana e al capolinea, ci sono troppi intrighi, troppa gente incompetente, nessuna volonta di risolvere i problemi.
Sono anni - prosegue la Fracci- che mi batto perch?si dia vita ad una Compagnia Nazionale, ma nessuno sembra voler ascoltare. Si fanno convegni, incontri, tante chiacchere ma non si muove una virgola ed io, che mi impegno, sembro sempre di piu una madonna pellegrina". Anche i suoi colleghi, ammonisce pero Fracci, devono battersi per il loro futuro: "La categoria dovrebbe essere piu combattiva, i settori che puntano i piedi riescono a difendersi. I ballerini, invece, si disperano e chiedono aiuto ma sembra non riescano a a organizzarsi".
Carla Fracci, infine nega decisamente l'opportunita di ricorrere a contratti piu brevi, uno, due anni, per i ballerini per mantenere alto il livello dei corpi di ballo: "Formare una compagnia, un corpo di ballo, vuol dire puntare sulla crescita di chi li compone, portare avanti chi vale. Se si firma per uno, due anni, nessuna delle due parti investe".
Carla Fracci nasce a Milano il 20 agosto
1936.
Il padre fa il tranviere e ha la passione per
il tango. La porta perciò spesso nelle
balere a guardare ballare. Entra alla Scala
per un caso fortuito: un amico di famiglia,
professore d'orchestra del teatro milanese, suggerisce ai genitori
di iscriverla alla scuola di ballo. Quando, piccolina e fragile,
si presenta agli esami di ammissione, i commissari non la prendono
molto in considerazione, ma il suo visino dolce suscita tenerezza
in una maestra presente all'audizione e Carla viene ammessa.
Si diploma alla Scala nel 1954 ed entra a far parte del Corpo
di Ballo nel 1955.
Dopo il "passo d'addio" al termine della scuola, avviene il classico colpo di fortuna. Alla Scala si rappresenta "Cenerentola"
e Violette Verdy, prima ballerina dell'Opéra di
Parigi, rinuncia ad alcune recite. Carla viene chiamata
in palcoscenico per provare la parte e viene scelta come
sostituta. Il debutto trionfale avviene il 31 dicembre
1955. Da quel momento inizia la sua luminosa carriera.
Nel 1958 diviene prima ballerina della Scala e nello stesso anno avviene il grande incontro con il coreografo John Cranko
che la vuole come Giulietta nella sua nuova versione di "Romeo
e Giulietta" per la Fenice di Venezia. Successivamente, nel 1959, interpreta
al Royal Festival Hall di Londra per la prima volta Giselle:
personaggio con il quale la ballerina milanese si afferma
in tutto il mondo. Segue un lungo elenco di eroine del balletto:
Aurora, Gelsomina, Odile/Odette, Swanilda, magistralmente
da lei interpretate e che, grazie alla sua straordinaria
sensibilità, la consacrano come la ballerina-interprete
per eccellenza.
Carla prosegue la sua formazione artistica partecipando a
stage avanzati a Londra, Parigi e New York. Danza in Italia
e all'estero con partner d'eccezione: Rudolph Nureyev, Milhorad
Miskovich, Vladimir Vassiliev, e tanti tanti altri.
Carla si sposa nel 1962 con il regista Beppe Menegatti e, nel 1968, mette al mondo Francesco.
Nel 1974 comincia a danzare con l'American Ballet Theatre.
Diventa direttrice del Corpo di Ballo del San Carlo di Napoli nel 1988 e successivamente dell'Arena di Verona e del Teatro alla Scala.
Dal 1995 al 1997 dirige il corpo di ballo dell'Arena di Verona.
Dal 1994 è membro dell'Accademia di Belle Arti di Brera. Dal 1995 è anche presidente di Altritalia Ambiente,
associazione ambientalista.
2002: Una vera e propria sfida quella di Carla Fracci,
che ha vestito in quella stagione i panni maschili di Amleto
sul palcoscenico del Teatro dell'Opera a Roma, in un balletto
ispirato all'omonimo dramma shakespeariano. Carla interpreta un ruolo maschile, unica donna attorniata da una compagnia di uomini.
Oggi è la direttrice del Corpo di Ballo dell'Opera
di Roma.
Riceve, nel corso della sua carriera, numerosi premi internazionali
e viene insignita del titolo di Cavaliere, Commendatore
e Grand'Ufficiale della Repubblica Italiana.
Carla Fracci, la piccolina che non sarebbe mai potuta diventare una ballerina, con il suo spiccato spirito di sacrificio,
è diventata un "mito" della danza: un esempio
per tutti i giovani allievi.
- Scrisse di lei il grande poeta Eugenio Montale:
" Carla Fracci è Giulietta Carla, eterna
fanciulla danzante ".
-
Una riflessione di Carla Fracci sulla sua vita di ballerina:
" Nel nostro lavoro bisogna essere sempre "nuovi"
e pronti a rimettersi in discussione: io ho danzato centinaia
di spettacoli, ho consumato migliaia di scarpine da ballo,
ho percorso chilometri e chilometri sul legno del palcoscenico,
ho viaggiato moltissimo, ma ogni volta, per me, è quasi
"un debutto". Anche nel mondo del balletto ci
sono momenti di crisi; c'è chi litiga, chi è geloso,
chi fa i capricci: ma questa forma d'arte è così
esigente che sul palcoscenico si dimentica tutto.
Una ballerina deve pensare a se stessa, a quello che deve
fare, a non sbagliare mai; deve seguire la musica, ricordare,
esprimere.
Ho danzato con i più grandi ballerini ed è superfluo
dire che avere un buon partner ti aiuta moltissimo. Dà
sicurezza. E moltiplica le possibilità di realizzare
uno spettacolo di qualità.
So di essere diventata un simbolo per tanta gente, occupo
nel cuore di molti un posto che non avrei mai pensato di
occupare e la popolarità mi ha dato tanti vantaggi.
Le sale dei teatri agli spettacoli di balletto sono ancora
zeppe di gente. Si dice - e io lo credo - che io e altri
come me abbiamo aperto la strada a quelli che avanzano
insieme a noi. "
RICONOSCIMENTI
ARTISTICI
1985:
Gargano
1985: Paul Harris, dal Rotary International
1988: Exploit
1989: Nijinsky
1989: Montecatini Terme
1991: Premio dalla Fondazione Strawinsky-Diaghilev
di New York
1991: Premio Cultura dalla Presidenza del Consiglio
dei Ministri
1992: Grosso per la danza, Lodi
1992: Donna Dieci e lode, Milano
1993: Premio dalla Fondazione Strawinsky-Diaghilev
di New York
1995: Carlo Alberto Cappelli international prize
1995: Premio per la donna dell'anno
1996: Maschera d'oro
1997: Giuseppina Stepponi
2003: Cavaliere di Gran Croce Ordine al Merito della Repubblica Italiana
Carla Fracci in "Isadora Duncan"
A Milano è stata installata una targa alla memoria di CARLA FRACCI in via Tommei (quartiere Calvairate) vicino a dove è nata e cresciuta con la sua famiglia.
All'inaugurazione erano presenti il sindaco Beppe Sala e il marito Beppe Menegatti.
Ora Carla Fracci è tumulata al Famedio del Cimitero Monumentale (luogo di riposo delle grandi celebrità milanesi).
Dopo 155 anni dall’inaugurazione del Cimitero Monumentale, Carla Fracci è la prima donna ad essere tumulata nel Famedio e la sua memoria è onorata in maniera eterna per l’importante contributo da lei dato al mondo della danza e al sistema culturale italiano nel suo complesso.
Carla Fracci e suo padre
Figlia di tramviere, Carla emerse da una famiglia di umili origini.
Più di volta Carla raccontò con orgoglio di come il suo papà suonava il campanello del tram passando davanti alle sale prove della Scala.
Proprio per questo, il sindaco di Milano Giuseppe Sala ha chiesto all'ATM, gestione del trasporto pubblico milanese, la creazione di un TRAM BIANCO sulla linea 1 per omaggiare la memoria della Fracci.
La scelta non è a caso: il bianco era il colore con cui si vestiva quasi sempre l'Etoile, il tram della la linea 1 è quella che passa davanti al Teatro alla Scala e che guidava suo padre.