DCA Disturbi Comportamento Alimentare

I disturbi alimentari sono in aumento.
MODA, SPORT e DANZA i settori più colpiti


In modo molto ipocrita si continua a sostenere che questo problema nel mondo della Danza sia raro e che non ci sia bisogno di farne "un dramma" e di parlarne. NON E' VERO. Il problema c'è.
I disturbi alimentari come l'anoressia e la bulimia sono in aumento in Italia, un paese dove la cura dell'immagine è sempre più al centro dell'attenzione. Lo sport, la danza e la moda con le sue "passerelle di donne impossibili" sono i settori dove queste malattie sono più diffuse.

E' importante NON sottovalutare il pericolo.
E' importante studiare un percorso formativo serio e SANO!

Anoressia e bulimia in sintesi:
secondo le stime a soffrirne sono le giovani donne tra i 12 e i 25 anni, il 3-4% accusa disturbi alimentari. Ma il dato può anche arrivare al 10% se si includono quelle situazioni di disordine alimentare non ancora patologiche.

Nazario Melchionda (Presidente Società italiana per lo studio dei disturbi del comportamento alimentare) pone l'esempio delle Venere di Milo:
era considerata in passato la bellezza perfetta ma oggi è ritenuta grassa dai canoni usati dalla moda contemporanea.
Il risultato è che a sfilare in passerella ci sono donne TROPPO MAGRE.

Nell'anoressia c'è la convinzione di stare bene, mentre la donna bulimica "sta male e si svela nel momento in cui chiede un aiuto".
Quando ci priviamo, ad esempio, dello zucchero, il cervello vai in Tilt, così le persone malate perdono il controllo della situazione.
"La bulimia è una malattia più subdola, non si nota subito, e le pazienti riescono a tenerla nascosta anche per anni."

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VIDEO: intervista a MICHELE VILLANOVA,
già Primo Ballerino del Teatro alla Scala ed ora direttore artistico ed insegnante di Danza





Scegliete Maestri di Danza intelligenti
che sappiano davvero guidarvi IN SALUTE


Testimonianza di SABRINA, ex ballerina anoressica (articolo su LA STAMPA del 28/04/2008)
Vicenza - Sabrina, futura psicologa con la passione per la danza, dal suo incubo è uscita. Era anoressica e non lo è più. Ma punta il dito contro le scuole, anzi, contro un certo tipo di insegnanti.
«Non è davvero colpa della disciplina; la danza è meravigliosa». La sua, però, è stata una cattiva maestra.
Dopo aver studiato qualche anno di Danza da piccola, il fuoco della danza si riaccende in lei e a 15 anni s’iscrive a una scuola privata, «molto costosa, la migliore della mia città, Vicenza».
Segue le lezioni di danza classica e di modern jazz. Ma con l’insegnante (e proprietaria della scuola) incominciano i guai. La ragazza è nata per danzare. Tutti riconoscono la sua bravura, ma l’insegnante non perde occasione di crititcare il suo corpo e di umiliarla.
«Eppure - commenta Sabrina -, non sono mai stata grassa. Pesavo 48 chili per un metro e sessanta. Ero normale».
Ma la maestra attribuisce certe difficoltà nel realizzare alcune figure «a questo sedere troppo grosso, alle cosce “abbondanti”». E il Leit-motiv incomincia a ronzare nella testa della giovane: «Devi dimagrire», «Tieni dentro quella pancia, sembri un sacco di patate, non hai elevazione» e via di seguito.
La crisi arriva intorno ai 18 anni.
«Mi preparavo per gli esami di diploma e, contemporaneamente, per quelli di danza. Non avevo tempo per mangiare. Nel giro di tre mesi persi 20 chili. Le mestruzioni sparirono.
All’inizio ero molto contenta e tutti, a danza, mi facevano i complimenti. Così, a ogni ulteriore chilo perso, mi sentivo più felice. L’esame al liceo andò benissimo, ma quello di danza fu un fiasco totale.»
In seguito al cattivo esito della prova, l’insegnante-direttrice convocò la madre di Sabrina per dirle che non era il caso che sua figlia frequentasse ancora la scuola. E fu il colpo di grazia.
In famiglia sapevano che la ragazza non stava bene e cercavano di farla mangiare, ma lei rifiutava il cibo e diventava aggressiva con tutti.
«Finchè mio fratello, mi mise di peso sulla bilancia e mi fece vedere quello che segnava: 28 chili».
Sabrina capisce che la sua situazione sta diventando sempre più grave. Sarà poi lo specialista di una struttura di Vicenza a salvarla dalla malattia.
La ragazza inizia le cure, la psicoterapia, il day-hospital e poco alla volta riprende peso.
Ora fa la spola tra Vicenza e Roma, dove sta per laurearsi con una tesi sul rapporto tra danza e anoressia.
Ma non rinuncia alla sua passione per la Danza.
«Ogni tanto, torno a danzare. Ovviamente, in un’altra scuola».



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