25 agosto 2018, Livorno - ci ha lasciati ad 80 anni un coreografo unico nel suo genere. Lindasy è nato sull'Isola di Lewis (Gran Bretagna); si è fatto credere pazzo pur di evitare il servizio militare e inseguire il sogno di fare l'artista.
Gli anni 60 e 70 lo hanno poi consacrato come Mostro Sacro dello spettacolo e i suoi successi lo hanno poi portato in tutto il mondo.
Ideatore della danza onirica ha influenzato lo stile di molti artisti (tra cui Federico Fellini, Mick Jagger, Rudolf Nureyev, Peter Gabriel e Kate Bush). Infatti fu lui a dirigere per DAVID BOWIE lo "Ziggy Stardust show" e fu lui a insegnargli a stare sul palco.
La sua è stata una carriera ricca di spettacoli. L'ultimo è stato Elizabeth (2006).
Il Teatro Goldoni di Livorno (città in cui ormai Lindsay viveva da alcuni anni) ha accolto le spoglie dell'Artista per la celebrazione dei funerali. Tanta la gente, venuta anche dall'estero, per l'ultimo saluto.
Intervista del 2017, Firenze - ”La prima versione di Flowers risale a circa a cinquant’anni fa. Il primo dei suoi tanti debutti avvenne in uno scantinato piuttosto puzzolente e umido di Edimburgo. Il primo cast era composto in gran parte da attori amatoriali, dilettanti ma bellissimi, ragazzi che avevo adescato nei parchi, ragazzi che assomigliavano ai personaggi del libro di Genet. Quando mi hanno regalato una copia del libro e l’ho letto, ne sono rimasto folgorato e ho voluto subito metterlo in scena ed esserne il protagonista.
In quel periodo una zia molto omofobica era morta e mi aveva lasciato cinquecento sterline. Spesi tutti quei soldi nella prima produzione di Flowers. I soldi servirono per i pochi costumi che portavamo, i trucchi, cibo e alloggio e tanto fumo. La zia si sarà rivoltata nella tomba!
I ragazzi erano splendidi ma poco affidabili. O arrivavano a metà spettacolo o non arrivavano proprio.
Uno di loro, che aveva molti tatuaggi, prima che i tatuaggi fossero così di moda, e lavorava in una birreria, aveva avuto la parte del sacerdote, però mi disse ‘va bene lo faccio ma soltanto se posso portare con me il mio cane’ e quindi ovunque lui andava, il cane lo seguiva, il cane era diventato uno dei protagonisti dello spettacolo. E il cane sembrava divertirsi molto, abbaiando, quando il prete veniva violentato.
Venendo a noi, negli anni mi è stato chiesto tante volte "non c’è nessun video di Flowers?"
Ma Flowers ha avuto inizio quando i video non erano ancora quasi stati inventati. Quindi purtroppo gli spettacoli con il dannato cane che segue il prete sono andati persi. Sono molto grato a Andrea Canavesio per aver avuto l’idea di rintracciare pezzi di Flowers e montare una versione di tutto lo spettacolo.
Devo dire tra parentesi che le prime rappresentazioni erano tutto un altro spettacolo. Ogni spettacolo era un po’ diverso. Poi diventò tutto più professionale. ”
Lindsay Kemp Company "Flowers"
KEMP DANCES
Articolo di Flavia Guidi
Il 29 e 30 ottobre 2015,
al Centro Artistico il Grattacielo di Livorno, Lindsay Kemp insieme a Daniela Maccari, Ivan Ristallo, Alessandro Pucci e James Vanzo hanno portato in scena “Kemp Dances”.
Lo spettacolo fonde danza, mimo e recitazione alternando a nuove creazioni rivisitazioni dei pezzi classici del grande maestro di Liverpool.
Come sempre allo spettatore basta un secondo per immergersi nelle acque lustrali che Kemp getta su di lui attraverso lo sguardo teso verso l’infinito e gli occhi sempre umidi, che riflettono in modo così semplice e penetrante le emozioni.
Il grande maestro ci ricorda quanto per una grande performance non ci sia bisogno di grandi spazi, luci o scenografie: basta possedere un corpo e un cuore puro. Le luci, minimali, assieme all’ambiente, abitato da pochi oggetti, lasciano che nello spazio amplifichi, come un’eco, l’impatto dei gesti di così perfetta grazia. Il pubblico osserva, o meglio “ammira”, stupito, come un bambino di fronte a qualcosa di nuovo.
Lo spettacolo sembra plasmato dal pubblico e sul pubblico, mentre il maestro si lascia possedere dalla musica, come la sentisse per la prima volta, scosso come un mare in tempesta.
Anche se le scene raccontano storie molto diverse (a volte delle non-storie, ma solo percorsi emozionali), la prima e l’ultima scena rappresentano al meglio l’essenza di Kemp.
Nella prima un abito bianco, grande e vaporoso con le sue balze, viene scolpito dalla luce, che cambiando colore ne cambiano il significato, in un turbine di emozioni diverse.
Il gesto è semplice, posato; quel che basta per creare con lo spettatore un legame così stretto che quei movimenti è come se lo sfiorassero, come se quegli sguardi lo interrogassero.
Nell’ultima scena un grande velo avvolge Kemp, che tiene due stecche nelle mani, a sostenere i due lembi del velo, che gli fanno da enormi ali. Impossibile non pensare al binomio Amore-Morte, che entra in punta di piedi nella prima scena con Violetta- Kemp sulle note della “Traviata” e che, percorrendo tutte le scene, chiude l’ultima con uno zampillare luminoso di colori e suoni che muore con lo sguardo implorante aiuto del maestro: come nell’ultimo canto del cigno Kemp si ricopre interamente di una delle sue ali, accasciato a terra.
L'Artista innovatore
Approfondimento di Adriano Ercolani
per Repubblica (13 aprile 2015)
Nella sua lunga carriera, ha catturato l’attenzione di miti tra cui Rudolf Nureuev, Federico Fellini, Ken Russell, Peter Gabriel, Mick Jagger e David Bowie.
Linsday Kemp è un artista straordinario, che ha attraversato ormai quasi da 50 anni la cultura underground col carisma e la grazia di un maestro naturale.
E' oggi considerato uno dei maestri del teatro di danza contemporaneo, nella sua lunga carriera la sua arte ha attratto vere e proprie leggende artistiche come Nureyev e Fellini, Mick Jagger e Ken Russell.
Soprattutto, ha esercitato un’influenza determinante sulla storia del rock. Basti pensare che tra i suoi allievi si possono annoverare Kate Bush, Peter Gabriel e, soprattutto, David Bowie che più di tutti ha dichiaratamente subìto la sua influenza.
Questo articolo è in realtà un crimine contro l’umanità.
Nessuna trasposizione scritta, infatti, può rendere la delizia di conversare con il più grande artista mimico vivente.
Ogni battuta, ricordo, sfumatura, allusione di Kemp è infatti amplificata e resa memorabile dall’incanto continuo della sua mimica facciale e dal giocoso trasformarsi della sua voce, ora beffarda, ora commossa, ora profonda, ora toccante. Leggi l'articolo completo
Lindsay Kemp Company "Cinderella"
Kemp & David Bowie
Che David Bowie fosse stato un innovatore del Rock lo sappiamo tutti. Ma dietro alcune sue idee giovanili c'è il tocco geniale di Linday Kaemp. Infatti, grazie a queste preziosa collaborazione, nascque "Pierrot in Turquoise" di Bowie (1967) ed in seguito, insieme, idearono il primo spettacolo di Teatro Rock della storia della musica ("Ziggy Stardust Show" 1973). Inoltre, da non dimenticare, la creazione del VideoClip "The Looking Glass Murders" del 1970.