11 novembre 2022 - i casi di disturbi alimentari denunciati da "le Farfalle della Ginnastica" hanno riportato alla luce il problema BEN PRESENTE anche nel mondo della Danza.
Mary è stata intervistata per raccontare nuovamente le sue vicende e i problemi presenti nella Danza italiana.
NON SI E' ARRESA
e alla fine ce l'ha fatta davvero:
il licenziamento del Teatro alla Scala era illegittimo!
Mary, danzatrice del Corpo di Ballo del Teatro alla Scala (di cui ha spesso ricoperto anche ruoli in scena di grande rilevanza) è nota mediaticamente soprattutto per le sue dichiarazioni sul grave problema presente nel mondo della Danza: i disturbi alimentari.
Questo ha creato gravi problemi alla sua carriera ma, nonostante ciò, lei non ha mai smesso di schierarsi e ha continuato a lottare chiedendo un cambiamento.
24 maggio 2016 - Teatro alla Scala, Milano
Un "selfie" di Mary che dà così ufficialmente la bella notizia
del ritorno in sala prove con il Corpo di Ballo del teatro.
Milano, 16 aprile 2016 "Aspetto una chiamata dalla Scala. Sono pronta per tornare a ballare".
Garritano era stata licenziata in tronco nel febbraio del 2012 perchè aveva deciso di parlare apertamente dei problemi di anoressia esistenti nel mondo della Danza.
Altri al suo posto si sarebbero demotivati e poi arresi. Lei non lo ha mai fatto, nonostante la mancanza del sostegno morale di molti suoi ex colleghi danzatori scaligeri e nonostante si stesse scontrando con un colosso potente e rinomato. Mary non si è mai arresa e finalmente è arrivata per lei la tanto attesa vittoria definitiva.
Il suo licenziamento da ballerina del Teatro alla Scala è illegittimo e ad affermarlo è ora la sezione Lavoro della Corte di Cassazione che ha respinto il ricorso presentato dal teatro milanese contro la decisione della corte d’appello di Milano che già nel 2014, si era pronunciata in egual maniera: il licenziamento non aveva legittimità.
La Suprema Corte ha accolto le tesi difensive, con una sentenza che pone fine a questa dura lotta, che aveva tolto il ruolo di danzatrice alla Garritano e poi ingiustamente allontanata per più di quattro anni dal Corpo di ballo.
Ora, il Teatro alla Scala dovrà dare immediata esecuzione alla sentenza e dovrà subito reintegrare Mary nel Corpo di ballo.
Da quando aveva vinto l’appello (più di 1 anno fa), la Garritano aveva ricevuto regolarmente lo stipendio dal teatro milanese, ma senza di fatto mai risalire sul palco né partecipare alle produzioni.
Il sostegno fortunatamente non le è mancato.
Mary:
«L’opinione pubblica mi ha tanto aiutato, le associazioni che si occupano di disturbi dei comportamenti alimentari o dei diritti delle donne. E anche esponenti politici, con interrogazioni in Parlamento europeo e in Senato».
Un sostegno molto presente tra i suoi tanti fans ma assente tra colleghi danzatori ed addetti ai lavori legati alla Scala.
Foto: Daniela Rende
Il "caso Garritano"
ha fatto tremare il mondo della Danza italiana
MARY si racconta
intervista con Irene Romano
Il Teatro alla Scala aveva licenziato la ballerina nel 2012 a causa del danno che avrebbe arrecato all’immagine del teatro con la sua denuncia dei disturbi del comportamento alimentare nel mondo della danza.
Mariafrancesca Garritano non si è, però, data per vinta e, oltre ad
impugnare il suo licenziamento dinanzi al giudice del lavoro, ha continuato la sua battaglia collaborando al primo studio scientifico sulla nutrizione dei danzatori classici.
Mariafrancesca Garritano ha ottenuto una prima vittoria quando i risultati di tale importante studio (resi noti a settembre 2013 e ripresi da Adnkronos
Salute e diverse riviste di settore) hanno confermato la rilevanza del
problema della nutrizione nel mondo della danza.
La vera esplosione del caso mediatico
è successa dopo il servizio TV
mandato in onda dal noto programmaLE IENE nel 202
21 ottobre, 2010
Articolo di Chiara Ribichini per SKY TG24
L'intervista a Mariafrancesca Garritano,
ballerina della Scala,
autrice di un libro in cui svela tutte le insidie che si nascondono dentro le scarpette da punta.
“Due fette biscottate a colazione, uno yogurt a pranzo e una mela a cena. Oggi sono riuscita a mangiare solo questo. Sono fiera di me”. Sono discorsi da ballerine. Parole che spesso risuonano con tutta la loro durezza e follia dietro le quinte e nei camerini. Perché i disturbi alimentari, che secondo i dati appena pubblicati dall'Aba,colpiscono oggi oltre tre milioni di persone in Italia e che negli ultimi anni si stanno diffondendo sempre di più tra gli adulti, entrano anche nelle sale di danza.
Una realtà che si tende a nascondere per non rompere quell’incantesimo, quell’atmosfera fatata che accompagna da sempre un balletto.
Coroncine che brillano tra i capelli, paillettes, corpi che volano leggeri ed eterei insieme con il tulle dei tutù. Ma “non è tutto oro quello che luccica”, come svela nel libro “La verità, vi prego, sulla danza!” (pubblicato da Edizioni Italia Press) di Mariafrancesca Garritano, danzatrice del Teatro alla Scala di Milano.
Un testo-riflessione che accende per la prima volta i riflettori non sul palcoscenico, ma su ciò che accade dietro le quinte.
“Quando si vedono le ballerine in scena, perfettamente pettinate e ben vestite, eteree nei loro tutù, nessuno immagina che dietro possano esserci storie di corruzione, di minacce e di compromessi per mantenere il proprio posto sul palco”.
Incontriamo Mariafrancesca, in arte Marygarrett, nella Casa Armena di Milano, dove è stato presentato il suo primo libro. In fondo alla sala, insieme con le foto di Daniela Rende che ripercorrono la carriera e la vita della danzatrice del Teatro alla Scala, sono appese tante scarpette da punta distrutte dal lavoro, da cui spuntano chiodi, catene, ma anche peperoncini e salami. Una provocazione?
“Assolutamente sì. Non è un caso che nel buffet che abbiamo offerto in occasione della conferenza stampa ci fossero da un lato l’acqua e le gallette light, dall’altro il vino e tutti i prodotti tipici e supercalorici della mia terra: la Calabria”.
Il rapporto di un danzatore con il cibo è infatti estremamente complicato. “Ci sono momenti della vita di un danzatore in cui si entra in competizione sul quantitativo di cibo che si mangia. E vince chi mangia meno. E’ incredibile e assurdo, ma è così. Si confonde il concetto di magrezza con la bravura”.
Mariafrancesca non usa mai il termine anoressia, ma parla di rinuncia del cibo, di “un disagio” che si insinua nei piccoli danzatori e che, anche da adulti, “resta come un’ombra da cui è impossibile dividersi”.
Tutto parte dalla ricerca di un corpo magro e perfetto.
“Lo specchio spesso ti mostra un’immagine che non rispecchia il tuo ideale, soprattutto in fase di crescita. E’ una cosa che fa parte della vita di tutti gli adolescenti, non solo dei ballerini. Certo chi, come noi o come le modelle, lavora con il proprio corpo è inevitabilmente più esposto ai disturbi alimentari”. E a volte accade che quando si diventa delle donne non si accetta il proprio seno.
“Le ballerine sono delle eterne bambine”. Ma, assicura Marygarrett, “non c’è nessuno che ci toglie il piatto da davanti o che ci dice di non mangiare”. Sono gli aggettivi o le metafore che si usano nelle sale di danza che non aiutano:
“Sei gonfio come un raviolo, sei pesante, sei molle come una mozzarella”. E i genitori, a volte, fanno il resto.
“Ho avuto compagni che la domenica avevano il terrore di tornare a casa perché la mamma li rimproverava se mangiavano troppo. E ho visto colleghi costretti a lasciare nel momento in cui la malattia aveva preso il sopravvento”.
Mariafrancesca ha imparato a convivere con quel disagio e a mangiare il giusto per ottenere il miglior rendimento possibile dal suo fisico. Ma ha imparato anche a convivere con tutte le rinunce che la danza ti chiede. Alle punte e ai tutù ha dedicato la vita.
“Quando avevo 11 anni è morta mia madre e mi sono ritrovata a vivere con papà. E con la sua nuova famiglia. Quando ho capito che per lui ero di troppo ho deciso di inseguire il mio sogno e a 16 anni sono partita per Milano dove sono entrata subito nella scuola del Teatro alla Scala e poi nel corpo di ballo”.
Una fuga? “Sì, assolutamente sì”.
La carriera di Marygarrett è fatta di tanti successi. Di prestigiosi premi internazionali ricevuti e di tanti ruoli da protagonista interpretati nel corso degli anni alla Scala e all'estero. Ma anche di una nomina mai arrivata. “Sono in causa con il Teatro” confessa.
“Nel resto del mondo dopo due o tre ruoli importanti in automatico sei nella categoria superiore. Qui invece, in Italia, siamo in tanti ad aspettare da anni promozioni che non arrivano”.
Ma sottolinea: “La mancanza di meritocrazia, che fa parte di molti ambienti lavorativi, è anche colpa di chi sottostà al sistema per paura di perdere il posto di lavoro o, nel caso della danza, il ruolo. Una ballerina, infatti, vive sulla scena. Si nutre di visibilità”.
Paura di ritorsioni per quanto denunciato nel libro?
“No, ma può darsi che ci siano. Anche se io non parlo del mio teatro ma del mondo della danza. E scrivo la verità, dimenticando per una volta, la finzione”.
Quando parla, Mariafrancesca non nasconde la sua fragilità e sensibilità. E, a volte, arrossisce. Eppure è un animale da palcoscenico.
Sulla scena è capace di controllare l’ansia, l’emozione, ogni tremolio delle gambe. “Investiamo tutte le nostre energie nel far crescere l’artista che è in noi, trascurando l’essere umano. Siamo come belve cresciute in cattività che, lasciate libere nella foresta, si perdono perché non hanno più punti di riferimento”.
Il libro
La verità, vi prego, sulla danza!
(uscito nel 2010)
continua a creare polemiche nel mondo della Danza.
Soprattutto dopo l'improvviso licenziamento di Mariafrancesca Garritano da parte del Teatro Alla Scala (febbraio 2011).
La motivazione della Scala è quella di essere legata ad una lesione dell'immagine istituzionale per le dichiarazioni della Garritano.
Ecco il comunicato di licenziamento:
“Il Teatro alla Scala si è visto costretto a risolvere il rapporto di lavoro con la signorina Maria Francesca Garritano in seguito alle interviste e dichiarazioni pubbliche da lei rilasciate ripetutamente in un ampio arco di tempo; dichiarazioni nelle quali si è concretizzata una lesione dell’immagine del Teatro e della sua Scuola di Ballo, nonché la violazione dei doveri fondamentali che legano un dipendente al suo datore di lavoro, facendo venir meno il necessario rapporto fiduciario che è alla base di tale legame”.
Inoltre il teatro sostiene che l’anoressia è un problema sociale che la scuola e il teatro seguono con attenzione e certamente non trascurano, e che il tema dell’alimentazione corretta è ben presente nella scuola.
Irene Romano di DanzaDance.com
ci tiene a precisare una sua riflessione personale: " Ho seguito la vicenda fin dall'inizio e sono sempre stata dell'opinione che ciò che ha dichiarato Mary è semplicemnte un problema già esistente.
Lei ha solo detto "IL RE E' NUDO" (citazione).
Inoltre, personalmente, ho chiesto un'opinione su questa vicenda a molti addetti ai lavori e la maggior parte (praticamente tutti) erano dell'opinione che la Scala abbia agito nel modo giusto e che Mary "si era andata a cercare i guai".
Ebbene sì, queste le risposte ricevute!
In bocca al lupo per il tuo futuro Mary ... comunque danzando! "