Arturo Brachettiè Maestro di Cerimonie Diana Del Bufaloè Sally Bowles
e
Cristian Cattoè Clifford Bradshaw Christine Grimandiè Fraulein Schneider Fabio Bussottiè Herr Schultz Giulia Ercolessiè Fraulein Kost Niccolò Minonzioè Ernst Ludwig
Ensemble: Felice Lungo- Capo Balletto Susanna Scroglieri
Stefano Monferrini
Gaia Salvati
Simone Centonze Ivana Mannone
Francesco Cenderelli
Elisabetta Dugatto
scene: Rinaldo Rinaldi
costumi: Maria Filippi
direzione musicale: Giovanni Maria Lori
coreografie: Luciano Cannito
NUOVA EDIZIONE 2023
che trasporterà il pubblico nella sfrenata Berlino degli anni 30 ad un passo dall’avvento del nazismo, tra eccessi, privazione delle libertà, decadenza e contraddizioni quotidiane, in un momento storico distante ma nello stesso tempo anche molto attuale.
Spettacolo irriverente, piccante, spettacolare, divertente, cinematografico, Cabaret è uno di più famosi musical di sempre.
La storia è basata su personaggi ed eventi veri, successi a Berlino e descritti nel romanzo autobiografico “Goodbye to Berlin” di Cristopher Isherwood.
Lo spettacolo narra la storia di un americano sbarcato a Berlino che incontra e si innamora di Sally, ragazza inglese dai liberi costumi. Condividono una stanza in una pensione modesta, tenuta da una anziana zitella tedesca innamorata a sua volta di un fruttivendolo ebreo.
Fulcro della narrazione è il Cabaret "Kit Kat Club" dove EMCEE, un presentatore ambiguo e irriverente, si prende gioco della libertà sessuale e del potere.
Alla fine, l’arrivo del nazismo spegne questa libertà di pensiero e di costumi per lasciar posto al periodo nero che tutti conosciamo e che la storia punirà.
Lo spettacolo di Arturo Brachetti e Luciano Cannito, corre veloce, con un ritmo da montaggio cinematografico, senza censura e pregiudizi, snodandosi tra numeri musicali conosciutissimi ricreati al massimo della loro brillantezza e spettacolarità.
Cabaret è uno spettacolo rutilante, decadente, lussuoso e scioccante allo stesso tempo, quale era la Berlino di 100 anni fa, ma nello stesso tempo così attuale e vicina agli argomenti che appaiono sulle testate dei nostri quotidiani.
Cabaret, con la sua iconica colonna sonora suonata dal vivo, si annuncia dunque come uno spettacolo contemporaneo, a tratti provocatorio, che esplora temi di politica, amore, e libertà personale in un’epoca di grande incertezza, offrendo nuovi spunti di riflessione.
Arturo Brachetti
è un artista italiano, famoso e acclamato in tutto il mondo, considerato univocamente il grande Maestro del trasformismo internazionale. In molti paesi è considerato un mito vivente nel mondo del teatro e della visual performing art.
La sua carriera comincia a Parigi, dove, come unico trasformista al mondo, reinventa e riporta in auge l’arte dimenticata di Fregoli, diventando per anni l’attrazione di punta del Paradis Latin.
Oggi, dopo 40 anni dal debutto di Parigi, Brachetti è il più grande attore-trasformista del mondo.
Arturo come regista e direttore artistico mescola sapientemente trasformismo, comicità, illusionismo, giochi di luci e ombre, e amalgamandoli con poesia e cultura. In Italia e all’estero ha diretto spettacoli e concerti oltre a commedie e musical di successo. Tra tutti spicca il rapporto “storico” e speciale con Aldo, Giovanni e Giacomo, di cui è il regista teatrale sin dagli esordi con I Corti, fino a oggi.
Luciano Cannito
Direttore Artistico Teatro Alfieri e Teatro Gioiello di Torino, direttore artistico dell’Accademia di Arti Performative Art Village e Presidente del Teatro Nazionale di Napoli. Ha creato circa 80 spettacoli rappresentati nei più grandi teatri del mondo, dal Metropolitan di New York, all’Orange County di Los Angeles, alla Scala di Milano, al Bolshoi di Mosca, al Teatro Nazionale di Hong Kong, all’Opera di Bordeaux, all’Opera di Avignon, al teatro Nazionale di Tallin in Estonia, a Tel Aviv, a Taiwan, all’Opera di Nizza.
Ha diretto il Teatro San Carlo di Napoli e il teatro Massimo di Palermo, ha realizzato un film per il cinema (La lettera), ha diretto opere liriche, musical, spettacoli di prosa e grandi eventi come La Notte della Taranta, show live e televisivo con 200 mila persone di pubblico.
Ha collaborato con grandi nomi della cultura e dello spettacolo come Roberto De Simone, Carla Fracci, Maya Plisetskaya, Lucio Dalla, Maria De Filippi, Altan, Franco Zeffirelli, Mistilav Rostropovich.
DIREZIONE MUSICALE
di Giovanni Maria Lori
nella sua carriera è stato direttore e supervisore musicale, direttore d’orchestra, ma anche autore delle musiche e arrangiatore di moltissimi musical e tantissime produzioni teatrali di altissimo livello.
Inoltre, è autore interno Mediaset per sigle e sottofondi, scrive le musiche per noti canali Tv, ha insegnato canto in “Amici”, è autore delle canzoni di varie produzioni televisive e di molti cortometraggi. Scrive e dirige gli archi per gli album di Chiara Galiazzo e Lorenzo Fragola, entrambi vincitori di X Factor e per quest’ultimo anche delle cover cantate a San Remo. Arrangia anche per Francesco Sarcina, Giulia Luzi e i Maneskin.
ARCHIVIO
Edizione 2015/16
by Compagnia della Rancia:
Cast: GIAMPIERO INGRASSIAMaestro di Cerimonie GIULIA OTTONELLOSally Bowles MAURO SIMONE Cliff ALTEA RUSSO Fraulein Schneider MICHELE RENZULLO Herr Schultz
VALENTINA GULLACE Fraulein Kost ALESSANDRO DI GIULIO Ernst
Ballerini: ILARIA SUSS - NADIA SCHERANI - MARTA BELLONI
ANDREA VERZICCO - GIANLUCA PILLA
Costumi CARLA ACCORAMBONI
Coreografie GILLIAN BRUCE
Supervisione musicale MARCO IACOMELLI
Direzione musicale RICCARDO DI PAOLA
Regia di
SAVERIO MARCONI
Traduzione MICHELE RENZULLO
"CABARET" torna in scena con un ottimo cast!
La precedente edizione (del 2006) vedeva Michelle Hunziker come protagonista; arriva una nuova versione.
Questo Musical è stato reso noto dal film del 1972 (regia e coreografie del mitico Bob Fosse) che fece di Liza Minnelli un’autentica Star e icona del Musical americano.
CABARET
Edizione che emoziona davvero!
- Recensione di Irene Romano
Il mio primo pensiero, al termine dello spettacolo, è stato:
"Questo è sicuramente lo spettacolo più bello della Compagnia della Rancia!"
Sentivo davvero il bisogno in Italia di un Musical così.
Con questa versione,
Saverio Marconi è uscito dai suoi schemi di teatro "nazional-popolare per famiglie"; ha voluto osare toccando un argomento delicato come la politica e lo ha messo ben in evidenza nella trama. Del resto, la storia è ambientata a Berlino negli anni della crescita del nazismo.
Per chi conosce Cabaret solo attraverso il film del '72, questa versione teatrale è molto differente ma non per questo è meno efficace. Anzi. Lo stile è infatti lontano dai soliti clichè del Musical teatrale italiano.
Veri protagonisti sono solo gli attori, senza lustrini, paiette o contenuti superflui.
La scelta stilistica è tendente al Dark (un po' alla Rocky Horror); i cambi scena sono ridotti all'essenziale con i tecnici di palco ben visibili che diventano così anche loro comparse della trama. E' stato persino eliminato il gesto di aprire e chiudere il sipario. Anche il numero dei componenti del cast è ridotto all'essenziale con soli 6 danzatori.
Le coreografie di Gillian Bruce (la "Lady G" del Musical) sposano questa scelta stilistica e sanno riempire la scena senza esserne troppo protagoniste.
Tutte queste "rinunce" però valorizzano ulteriormente la scelta registica e il talento dei protagonisti.
Che Giampiero Ingrassia fosse bravo lo sapevamo, ma con Cabaret ho scoperto anche il suo affascinante "lato oscuro" che mi ha ricordato molto il Joker (Batman) di Heath Ledger.
Il talento di Giulia Ottonello è finalmente protagonista come merita! La sua interpretazione e la sua voce sanno tener testa alla versione americana della mitica Liza. E' una protagonista che merita il ruolo che ricopre. Mauro Simone in questo spettacolo ha un ruolo meno evidente rispetto ai due egocentrici protagonisti ma è bello rivederlo in scena in un ruolo non comico.
Il resto del cast è composto da veterani della Compagnia della Rancia ed anche in loro la professionalità è ben evidente e fa davvero la differenza anche nei piccoli gesti.
Che dire del finale? L'ultima scena è da pelle d'oca e in un attimo ti scolvolge di emozioni.
Non voglio svelare nulla (e toglierne così l'effetto) ma anche solo per questo vale davvero la pena di vedere Cabaret.
P.S. Per gli "esterofili" a tutti i costi:
prima di scrivere questo articolo sono andata a rivedermi il video integrale della versionale on Broadway (grazie YouTube!!!) e posso ora dire che il cast italiano di questa versione non ha nulla da invidiare.
BRAVI !!!
Giulia Ottonello e Mauro Simone
GIAMPIERO INGRASSIA
SAVERO MARCONI
racconta il suo Cabaret
" Per tre volte, nel corso della mia carriera, ho deciso di mettere in scena Cabaret, in tre periodi differenti della mia vita.
Uno spettacolo che conosco molto bene, e a cui tengo molto, che questa volta, dimenticati i riferimenti al film, ho messo in scena “come voglio io”, con una nuova e profonda sincerità nell’affrontarlo.
Una lettura più dura, con alcuni momenti di teatro nel teatro, molto più attuale, dunque, che costringerà gli spettatori a mettersi di fronte alla tendenza di oggi a lamentarsi, senza però mai reagire per cambiare davvero.
Ho pensato e firmato a quattro mani con Gabriele Moreschi una scenografia che “abbraccia” il palcoscenico, una pedana, un vecchio sipario, le tavole consumate e intrise di memoria: è così che ogni sera si rievoca un periodo storico, attraverso quella musica, quelle storie che - come in un girotondo schnitzleriano – continuano ancora oggi il loro racconto, senza soluzione di continuità e di emozioni.
Insieme a un cast straordinario, raccontano di un’indifferenza colma di paure ed egoismo, con la speranza che, al prossimo giro, per una volta vinca il coraggio di affrontare la realtà.
A 25 anni di distanza dal debutto di “A Chorus Line”, il mondo, fuori e dentro i teatri, è cambiato.
Ma c’è una cosa che non è cambiata e credo che questo sia un tema che non muore mai: l’indifferenza della gente che non si occupa (o preoccupa) di quello che gli succede intorno se non ne viene toccata direttamente.
Allora nacque il nazismo, oggi cosa nascerà? "
TRAMA
Nella Berlino dei primi anni Trenta, prima dell’ascesa del III Reich, il giovane romanziere americano Cliff (Mauro Simone) è a Berlino in cerca di ispirazione e, nel trasgressivo Kit Kat Klub, incontra Sally Bowles (Giulia Ottonello) e tra i due inizia una relazione tempestosa; sullo sfondo dell’avvento del nazismo, si intrecciano le storie di altri personaggi (Altea Russo è Fräulein Schneider, Michele Renzullo è Herr Schultz, Valentina Gullace è Fräulein Kost).
Neanche l’ambiguo e stravagante Maestro di Cerimonie del Kit Kat Klub (Giampiero Ingrassia) riuscirà a far dimenticare al pubblico che sulla Germania, e sulle loro vite, sta per abbattersi la furia hitleriana ...
E' stata protagonista da gennaio a marzo nella versione teatrale 2015.
Non ha la voce di Liza Minnelli, ma la rossa di Spider-Man ha saputo accendere la platea, anche grazie al look molto sexy che esibisce sul palco, dove compare spesso con corpetto in pizzo e reggicalze. Emma Stone non è una cantante, ma un'attrice con diversi numeri. Nella versione musical di Broadway del mitico Cabaret, Emma ha tirato fuori una sua interpretazione di Sally Bowles, che ha convinto la critica.
Prima di lei, anche l'attrice Michelle Williams.