Balletto in 3 atti
basato sul poema "The Corsair" di Lord Byron (1814)
e musicato da Adolphe Adam.
Il debutto avvenne il 23 gennaio 1856
all'Académie Royale de Musique, Parigi, Francia.
Originariamente venne coreografato da Joseph Mazilier.
Il balletto ha subito molte revisioni in Russia, tra cui quelle di Jules Perrot (1858), Marius Petipa (1858, 1863, 1868, 1885, e 1899), Alexander Gorsky (1912), Agrippina Vaganova (1931), Pyotr Gusev (1955), Konstantin Sergeyev (1972, 1992) e Yuri Grigorovich (1994).
Al giorno d'oggi Le Corsaire è rappresentato fondamentalmente in due versioni.
In Russia e in Europa la versione di Pyotr Gusev del 1955, in America e in alcune parti dell'Europa occidentale la versione di Konstantin Sergeyev del 1973.
Originariamente il ruolo del Corsaro non era una parte ballata, ma fu affidata ad un famoso mimo italiano: Domenico Segarelli.
Un secondo adattamento, più famoso, fu quello presentato nel 1856 dal balletto dell'Académie Royale de Musique (oggi balletto nazionale dell'Opéra di Parigi). Per allestire questa produzione fu chiamato il coreografo e maestro di balletto dell'Opéra Joseph Mazilier, uno dei migliori coreografi del tempo (suo è anche Paquita del 1844).
Come era prassi a quei tempi, si chiese ad uno scrittore di scrivere il libretto e la scelta di Maziler cadde su Jules-Henri Vernoy de Saint-Georges, un famoso scrittore che aveva già affrontato la stesura della trama di Giselle nel 1841.
Le Corsaire venne messo in scena soprattutto per dare risalto alla famosa ballerina italiana Carolina Rosati che allora era la "Prima ballerina" incontrastata dell'Opéra, celebrata per la sua bellezza, le punte forti, la batterie pulita, la precisione di esecuzione e il mimo ben fatto e comprensibile. La partitura fu commissionata, per l'incredibile somma di 6,000 franchi, oltre ai diritti d'autore, ad Adolphe Adam, il quale era, a quel tempo, il miglior compositore in Francia sia per l'Opera che per il balletto.
Il debutto de Le Corsaire fu un notevole successo e l'interpretazione dell'eroina Medora da parte della Rosati infiammò i cuori parigini. Gli effetti teatrali erano i migliori mai visti sul palco de l'Opéra, disegnati e fabbricati dal macchinista Victor Sacré. Nella scena del naufragio del terzo atto, Andrei Roller, maestro di effetti teatrali del Bol'šoj ha usò effetti elettro-galvanici per i fulmini e Gustave Doré immortalò la scena con i suoi disegni. L'imperatrice Eugénie, che tanta parte ebbe nella realizzazione dello spettacolo, ne restò così impressionata da esclamare: "In tutta la mia vita non ho mai visto, e probabilmente non vedrò mai più, nulla di più emozionante e bello."
La partitura di Adam fu molto elogiata per la melodia, l'orchestrazione e l'intensità drammatica. Sfortunatamente fu l'ultimo suo lavoro: morì di attacco cardiaco il 3 maggio 1856, quasi quattro mesi dopo il debutto del balletto. La mattina della sua morte, all'Opéra venne data una rappresentazione in commemorazione del compositore e gli incassi furono devoluti alla vedova.
Le Corsaire fu rappresentato 43 volte nel solo 1856 con la Rosati nella parte di Medora. La sua interpretazione fu considerata da tutti insuperabile e quando la ballerina se ne andò da Parigi nel 1859, il balletto venne tolto dal repertorio. Non molto tempo dopo anche Mazilier si ritirò dalle scene.
Nel 1962 Vakhtang Chabukiani creò una nuova versione della coreografia di Petipa, incrementando la parte danzata per i ballerini maschi. Cambiò il Pas de trois di Drigo in un passo a due. Questo passo a due è stato reso celebre dall'interpretazione di Margot Fonteyn e Rudolf Nureyev e presentato per la prima volta al Covent Garden Londra.