il DIRITTO CONNESSO

Hai una scuola di Danza?
Leggi con attenzione questi consigli
per non spendere soldi inutilmente

5 febbraio 2016 - articolo di LUCIANO CANNITO
( Vice Presidente della Commissione Lirica della SIAE ).

Avendo preso l’impegno di tutelare i diritti del mondo della danza italiana presso SIAE, mi sto facendo ovviamente un sacco di nemici perché il nostro mondo (e nel caso particolare in alcune sedi per mia voce) rompe non poco le scatole a diverse lobby consolidate che per anni hanno fatto il bello e cattivo tempo.

Sto ricevendo ultimamente innumerevoli telefonate sulla questione dei DIRITTI CONNESSI e come me altri responsabili e consulenti di Associazioni di categoria che riguardano il nostro mondo.
Tanta gente è "imbestialita" con la SIAE, pensando che questa dei diritti connessi dei Fonografici sia un ulteriore cifra a loro dovuta, anche se in questo caso la SIAE non c'entra assolutamente.
Altri, ancora più imbestialiti, corrono a pagare senza chiedersi perché e di cosa si tratti, annichiliti e terrorizzati per le velate minacce che alcuni operatori telefonici hanno fatto loro ...
Paura, confusione, leggi complesse e ambigue, difficoltà per tanti professionisti che si nutrono solo di danza.

Allora per favore leggete quanto ora vi scrivo CON ATTENZIONE
perchè l'informazione è libertà e maturità.

luciano cannito coreografo

Il DIRITTO CONNESSO

è un diritto sancito dalla legge e pertanto va pagato.
MA COS'E' QUESTO DIRITTO,
QUANTO COSTA ED A COSA SI RIFERISCE?

Questo diritto si chiama “connesso” proprio perchè è legato al diritto d'autore, ovvero al diritto del compositore che ha composto quella musica.  Il diritto connesso è un diverso tipo di diritto, che non è quello dell'autore, ma quello degli esecutori materiali della musica che noi utilizziamo e di coloro che l’hanno prodotta.
Per fare un esempio pratico, quando in sala di registrazione un certo numero di musicisti ha suonato quel cd che utilizzate a scuola, una piccola percentuale dell'utilizzo va al produttore e ad ognuno degli interpreti della registrazione.
Pertanto il diritto connesso è matematicamente (legge DPCM 02.02.2015) molto inferiore al diritto d’autore.

Già dal 1941 era stato così sancito dalla legge.
Il suo valore, intorno al 1975, era stato fissato al 2% dell’ipotetico incasso derivante dall’uso di quella specifica musica. Insomma il 2% rispetto al 10% di quello che si paga alla SIAE.  Era semplice, chiaro ed è stato così per tanti anni, fino al decreto del 2015 (che ho citato sopra) che oggi, cancellando i vecchi decreti, dice:
"... compenso determinato con equità e ragionevolezza, tenendo conto tra l'altro del valore economico dell'effettivo utilizzo dei diritti negoziati ..." e più avanti questa frase (importantissima per i titolari di scuole di danza):
"... considerato lo scopo di lucro o non di lucro per il quale è effettuata l'utilizzazione".

Ora, tralasciando i miei commenti sull'attuale nostro legislatore che ci ha regalato una norma che da chiara è diventata confusa, se prima il compenso del diritto connesso era del 2%, oggi che bisogna tenere in considerazione per legge lo scopo di lucro o meno, trattandosi di scuole di danza (servizio didattico, sociale e non di lucro), non essendoci nessuna indicazione precisa al riguardo, fossi io il titolare di una scuola NON verserei, qualora dovuto, più di 20 Euro l’anno alle Associazioni di Fonografici.
Questa è naturalmente solo la mia opinione basata sulla lettura del Decreto del Presidente del Consiglio del 2 febbraio 2015, ma sta di fatto ed è innegabile che il DIRITTO CONNESSO non può che essere una piccola parte del DIRITTO D'AUTORE vero e proprio che viene già da tutti voi pagato alla SIAE.

PERPLESSITA', PROTESTE E CONTESTAZIONE
da parte delle associazioni di categoria perchè la SCF, la maggiore Associazione di Fonografici (attenzione - non l’unica), sta facendo chiamare a tappeto centinaia di scuole di danza da un call center inviando un listino di prezzi che, secondo la SCF, sarebbe loro dovuto. Ve li trascrivo e li copio direttamente dalla loro lettera. Reggetevi forte:
La SCF, citando un articolo ed un comma che si è scritta DA SOLA (nel senso che NON si riferisce ad alcuna legge, ma a qualcosa che hanno deciso loro) chiede 20 Euro per ciascuna classe di ciascun corso.
Ora immaginando che ci sia una media di 6/8 corsi in ogni scuola, tra classico, modern, contemporaneo e quant'altro, stiamo parlando di circa 160 euro l'anno.
Questo per la didattica.
Per ogni saggio, c'è in più una tabella molto articolata e precisa che tiene conto, bontà loro, del numero di presenze di spettatori. Si va da 40,97 ai 257,46 per un saggio con tante persone che vanno a vederlo.
Avete mai visto un saggio dove ci va poca gente? Io mai.
Quindi si tratterà sempre della cifra più alta della tabella.
Dunque, facendo un calcolo della nonna, quanto in teoria la SCF chiederebbe ad una povera scuola di danza è più o meno la cifra di 160 + 257,46 che fa un totale di 417,46 Euro annui.

Dunque, cari amici responsabili di scuole di danza italiane,
visto che esiste un abbonamento didattico forfettario con la SIAE per 96,20 Euro annuali e considerato che il diritto connesso deve avere “ragionevolmente” percentuali intorno al 2 o 3% rispetto ad una media che normalmente si paga alla SIAE ... come è possibile che la SCF chieda 300 Euro invece di 20, massimo 30 Euro annui?
Inoltre,
perchè la SCF quando telefona alle scuole di danza non dice di NON essere l'unico titolare dei diritti fonografici?
Perchè il DIRITTO CONNESSO che in tutte, tutte le altre categorie di rappresentazione viene direttamente raccolto e distribuito dalla SIAE agli aventi diritto, evitando dunque equivoci e malintesi, nel caso delle Scuole di Danza e Palestre, i fonografici hanno preferito essere loro stessi in prima persona a raccoglierne i proventi?
Non sarà per caso che se uno moltiplica 417 euro per 17mila scuole di danza sul territorio, fa la cifra di 7 milioni di euro l'anno? No. Sicuramente non sarà così. Mi scuso se per un attimo ho pensato a male.

Sta di fatto che:
1) Qualsiasi Associazione di Fonografici che vi chiede soldi, deve dimostrare di possedere nel suo listino musicale i brani che VOI utilizzate nella vostra scuola di danza.
2) Nel caso in cui si utilizzi il pianista per le lezioni (o musica dal vivo) NULLA è dovuto per questi diritti.
3) Ugualmente NULLA è dovuto se un pianista vostro amico ha inciso per voi le musiche di accompagnamento per le lezioni e non è iscritto a nessuna associazione di fonografici.
4) Non esiste NESSUNA Associazione di Fonografici che ha l'esclusiva di tutta la musica esistente.
5) Non c'è NESSUNA legge che sancisca il prezzario che dovete pagare, ma solo vaghi aggettivi che vanno poi concordati tra le Associazioni di categoria.
Fate dunque pressione presso le vostre Associazioni perchè firmino accordi equi con i Fonografici e comunque finchè questi accordi non sono stati firmati con l’Associazione che vi rappresenta NULLA a voi è dovuto pagare, dal momento che non esiste nessuna precisa indicazione da parte del legislatore.
6) Non dimenticate che nell’ultimo decreto si sottolinea la differenza tra attività con scopo di lucro ed attività senza scopo di lucro; una scuola di danza che fa solo attività didattica e culturale (con un numero limitato di studenti) non può essere paragonata ad esempio una discoteca e neppure ad una palestra frequentate da centinaia persone.
7) NON date informazioni al telefono e richiedete SEMPRE documentazione scritta su qualsiasi richiesta vi venga fatta. Non pagate cifre che non siete tenuti a pagare se non concordate prima con le vostre associazioni di categoria (che sono le uniche che per legge possono sottoscrivere degli accordi di massima a favore dei propri iscritti).
8) Ricordate che di queste cose spesso anche il vostro commercialista NON ci capisce un tubo ...
anche se fa finta del contrario e dunque vi dirà di pagare ... così lui, nel dubbio, è tranquillo!
9) Chiedete alle Associazioni di Fonografici che vi chiedono determinate cifre, da dove cavolo li hanno tirati fuori quei conteggi e quelle cifre, come lo hanno fatto e perché, ricordando sempre che per la SIAE ed il diritto d’autore che deve essere 5 volte maggiore del Diritto Connesso voi avete un abbonamento didattico della SIAE a 96,20 euro annui.
10) Chiedete (o fate chiedere) alle Associazioni di Fonografici per quale motivo hanno sottratto alla SIAE il collecting del DIRITTO CONNESSO, creando un tale casino ed una tale confusione negli utenti e soprattutto creando una concorrenza con conseguenze barbariche del tipo “prendi i soldi e scappa” che sta portando di fatto alla finalità opposta delle liberalizzazioni, che era quella di abbattere i costi per i cittadini.

Spero di esservi stato in qualche modo d'aiuto.
Questo è un ulteriore esempio di quanto i grandi numeri del nostro mondo iniziano a far gola a tanti.
Dovremmo usare i nostri grandi numeri della danza per creare una nostra grande squadra e non “per la comodità degli altri”, come un vecchio detto napoletano racconta.
Continuo a ripeterlo fino allo sfinimento.
Siamo un milione ed 800mila in Italia. Siamo più del PD!
Non dico di andare al governo, ma perlomeno facciamoci sentire un po’ di più ogni tanto, invece di spendere tutto il tempo che ci resta dopo il lavoro per parlare, con onestà, male gli uni degli altri ...

Vi abbraccio,
Luciano Cannito