Ecco un esempio di "Made in Italy" di Qualità ingaggiato all'estero.
Il coreografo/danzatore internazionale Damiano Bisozzi e il compositore/scrittore Diego
Mecchi debutteranno a dicembre 2021 a Bucarest in Romania. Questi due artisti collaborano insieme da oltre 12 anni.
Bisozzi si trovava a Bucarest per lavoro e per caso ha presentato il progetto di questo Musical; da subito la produzione rumena si è interessata al progetto definendolo "un capolavoro".
Quindi, detto fatto: a gennaio 2022, al Teatrul Național de Operetă şi Musical "Ion Dacian" di Bucarest inizierà l’allestimento di “Jack lo Squartatore, Pazzia e Amore” in Musical
con regia di Mecchi e Bisozzi e coreografie di Bisozzi. Debutto mondiale previsto a marzo 2022.
Mecchi avrà inoltre il compito di selezionare e preparare il cast canoro.
Lo spettacolo sarà supportato dal corpo di ballo e dai cantanti del Teatro rumeno.
I conflitti di un serial killer
Ballet Opera in due atti
Andato in scena a Milano al Teatro Carcano
con Sabrina Brazzo e Andrea Volpintesta
con il Jas Art Ballet
Musica, storia e testi di Diego Mecchi
Coreografie e regia di Damiano Bisozzi
e la partecipazione degli allievi di Jas Art Ballet Junior
VIDEO integrale dello Show
Orchestrazione Gaspare Bartelloni
Arrangiamenti musicali Howl Jordan, Matteo Teani, Francesco Foti
chitarra Ramtin Ghazavi, tenore Marta Leung
mezzosoprano Kwing Cheung
Voce narrante Sabrina Ganzer
Assistente alle coreografie Mino Viesti
Luci e scene Salvo Manganaro
Costumi Milena Parmisciano e Atelier della Danza MP
Questo balletto porta in scena la storia di cronaca (e divenuta leggenda) sulla figura inquietante di Jack lo Squartatore, il primo serial killer della storia occidentale.
Fu un uomo senza volto capace in breve tempo di sconvolgere, con una serie concatenata di efferati ed inspiegabili omicidi, la composta Inghilterra di fine ‘800, per poi svanire d’improvviso nel nulla così come era apparso: un’ombra nella notte.
Un caso irrisolto di cui esistono solo frammenti di indagini e un uomo senza volto, senza storia, senza un finale. tutto questo ha permesso a Diego Mecchi di fantasticare a briglia sciolta su come potesse essere quest’uomo, questo assassino avvolto nel mistero.
"Jack Pazzia e Amore" è un’opera musicale che si distacca da altri generi anche grazie alle scelte musicali che spaziano dal rock sinfonico alle colonne sonore cinematografiche.
Scena dopo scena, il pubblico si troverà immerso nella cupa e sanguinosa vicenda e potrà entrare nella mente del serial killer, ma potrà anche commuoversi per la doppia storia d’amore – un amore che sfida la morte – che trova spazio nella narrazione.
Questo spettacolo è un viaggio artistico tra le dinamiche più contrastanti dell’uomo, una rilettura nuova di una storia ormai annoverata tra i classici che l’autore ha voluto basare sulle vere indagini di Scotland Yard; un’opera originale, avvincente e immaginifica, non influenzata da quanto il cinema e letteratura hanno più volte raccontato.
Vedremo in scena la compagnia Jas Art Ballet (anche nella sua formazione giovanile) e la formidabile coppia di danzatori formata da Sabrina Brazzo, étoile internazionale e già Prima Ballerina del Teatro alla Scala (nel ruolo di Mary), e Andrea Volpintesta, Primo Ballerino internazionale e noto danzatore del Teatro alla Scala (nel ruolo di Jack).
Chi era Jack lo squartatore?
"Jack the ripper" in inglese, è l'appellativo, oggi leggendario, dato ad un assassino sconosciuto seriale che nel 1888 agì nel degradato dei quartieri londinesi. Il nome è tratto dalla firma su una lettera pubblicata al tempo delle uccisioni e indirizzata alla Central News Agency da un anonimo che si dichiarava l'assassino.
A Jack sono state attribuite ufficialmente 5 vittime.
Il suo modus operandi prevedeva vittime esclusivamente femminili scelte tra le prostitute che assassinava tramite sgozzamento, per poi infierire sui loro corpi mutilandoli e asportandone organi interni.
I moderni profiler dell'FBI hanno realizzato il seguente profilo:
« Individuo maschio bianco, di età compresa fra i 28 e i 36 anni, con un'infanzia caratterizzata da una figura paterna assente o passiva. L'omicida probabilmente viveva o lavorava nell'area di Whitechapel ed esercitava una professione in cui poteva legalmente soddisfare le sue tendenze distruttive ma comunque di modesta estrazione sociale, probabilmente era l'assistente di un medico o forse esercitava un lavoro umile come il macellaio o l'artigiano.
L'omicida molto probabilmente aveva un qualche difetto fisico o forse era afflitto da qualche grave malattia, entrambi condizioni che potrebbero aver causato in lui una grande frustrazione o rabbia ».