Maurice Bèjart

Maurice Bejart coreografo danza

22 novembre 2007: il coreografo francese Maurice Béjart muore a Losanna. Aveva 80 anni.

Carla Fracci: "Muore un dio"
"L'ho molto amato. Gli ho voluto e gli voglio tanto bene", esclama Carla Fracci alla notizia della morte di Maurice Bejart, e aggiunge: "Per me è morto il Dio della Danza. Che viva eternamente il Dio della Danza!
Ho realizzato con lui il suo grande capolavoro ("L'heure exquise") che nasceva da Giorni felici di Samuel Beckett. E' appunto dall'incontro tra lui e Beckett che nacque per me una sorta di suo testamento in cui si trova un grande aiuto per sopravvivere e, soprattutto, un incitamento al lavoro e la proposta e invito a continuare per sempre sulla Strada giusta".

Maurice Bejart coreografo danza

Opere principali della sua carriera
1955 : Symphonie pour un homme seul (Parigi)
1957 : Sonate à trois (Essen)
1958 : Orphée (Liegi)
1959 : Le Sacre du printemps (Bruxelles)
1961 : Boléro (Bruxelles)
1964 : IXe Symphonie (Bruxelles)
1966 : Roméo et Juliette (Bruxelles)
1967 : Messe pour le temps présent (Avignone)
1968 : Bhakti (Avignone)
1972 : Nijinski, clown de Dieu (Bruxelles)
1975 : Pli selon pli (Bruxelles)
1975 : Notre Faust (Bruxelles)
1977 : Petrouchka (Bruxelles)
1980 : Eros Thanatos (Atene)
1982 : Wien, Wien, nur du allein (Bruxelles)
1983 : Messe pour le temps futur (Bruxelles)
1987 : Souvenir de Léningrad (Losanna)
1988 : Piaf (Tokyo)
1989 : 1789... et nous (Parigi)
1990 : Pyramide (Il Cairo)
1991 : Tod in Wien (Vienna)
1992 : La Nuit (Losanna)
1993 : M (Tokyo)
1995 : À propos de Shéhérazade (Berlino)
1997 : Le Presbytère... (Parigi)
1999 : La Route de la soie (Losanna)
2000 : Enfant-roi (Versailles)
2001 : Tangos (Genova)
2001 : Manos (Losanna)
2002 : Mère Teresa et les enfants du monde
2003 : Ciao Federico en hommage à Federico Fellini
2005 : L'amour - La danse
2006 : Zarathoustra
2007 : Béjart: Best of
2007 : grazie Gianni con amore


Maurice Bejart coreografo danza

Ballet du XXe siecle

con Jorge Donn in BOLERO



All'anagrafe Maurice-Jean Berger
(nato a Marsiglia 1 gennaio 1927) è stato un danzatore ed innovativo coreografo.
La sua opera, i suoi balletti sono da considerarsi come viaggi nella storia dell’uomo, nella geografia delle civiltà, nella religiosità, nella musica senza frontiere dove non esiste né spazio né tempo.
Grazie alla sua diversità e complessità d'artista, i suoi lavori non seguono una linea unica, uno stile precostituito ma sono in funzione al progetto.

Il suo stile singolare, che non può essere definito soltanto classico ma neppure del tutto moderno, fa di lui un creatore “unico” così da essere definito un caso a sé e cioè:
“Béjart è Béjart e nessun altro”.

Figlio del filosofo Gaston Berger, segue i corsi di danza parallelamente agli studi liceali e universitari.
Affascinato da uno spettacolo di Serge Lifar, decide di consacrarsi completamente alla danza e fa il suo debutto artistico a 14 anni all'Opéra di Parigi, poi accanto a Roland Petit.

Maurice Bejart coreografo danza

Maurice Bejart coreografo danza

Maurice Bejart coreografo danza

Nel 1951, crea il suo primo balletto "L'Inconnu" a Stoccolma; poi mette a punto "L'uccello di fuoco" sulla musica di Igor Stravinski.

A Parigi, nel 1954, fonda con lo scrittore Jean Laurent la compagnia Les Ballets de l’Etoile, rinominata successivamente Ballet Théâtre de Paris.

Nel 1955, crea Symphonie pour un homme seul con la sua compagnia, i Ballets de l'Étoile (musica di Pierre Henry e Pierre Schaeffer), che gli valse gli onori della stampa e del pubblico. Nel 1960, dopo essere stato notato da Maurice Huisman, allora direttore del Théâtre royal de la Monnaie, fonda a Bruxelles il Ballet du XXe siècle con il quale percorre il mondo intero iniziando alla danza un vasto pubblico di neofiti.

Nel 1987, al termine di un conflitto aperto con il direttore del teatro della La Monnaie Gerard Mortier, in piena tournée a Leningrado, Béjart decide di non tornare più in Belgio.

Poco tempo dopo, la Philip Morris International, con sede a Losanna, gli propone di stabilirsi in Svizzera. Béjart scioglie il Ballet du XXe siècle e fonda a Losanna una nuova compagnia, il Béjart Ballet Lausanne.

Sia per il "Ballet du XXe siècle" che a Losanna, Béjart accoglie danzatori di alto livello di qualsiasi nazionalità. Desideroso di dare nuovo vigore alla danza maschile, esige dai suoi interpreti una perfetta padronanza della danza accademica e una grande capacità di adattamento alle correnti neoclassiche.

"L'Oiseau de feu"
Igor Stravinsky




Fedele ad un'idea di spettacolo globale, mescola l'universo musicale, lirico, teatrale e coreografico mettendo in evidenza le qualità individuali dei solisti, esigendo allo stesso tempo il massimo dai movimenti d'insieme.

Le tematiche affrontate dal Béjart sono spesso universali ed egli non esita a mettere in scena i grandi problemi dell'attualità, come l'Aids o l'ecologia.

Nel 1998 viene condannato per plagio: il suo spettacolo "Le Presbytère" contiene una scena copiata da "La chute d'Icare" del coreografo belga Frédéric Flamand.

Nel 1999 gli viene consegnato il Prix de Kyoto Béjart ha molti detrattori che lo accusano di essere troppo "classico" e non è mai riuscito veramente ad imporre il suo nome nei paesi anglosassoni. È innegabile però che abbia contribuito enormemente alla nascita della danza contemporanea in Francia e in Belgio, soprattutto grazie alle generazioni di coreografi formatisi alla sua scuola del Mudra.

"Symphonie pour un homme seul" (1955) è il primo capolavoro di Béjart e incarna con un'autorità allucinante l'uomo errante in un universo brulicante e ostile dal quale spunta improvvisamente una donna dall'erotismo aggressivo, l'egocentrismo morbido, la selvatichezza voluttuosa. L'uomo cerca di scappare dalla schizofrenia crescente attraverso la sublimazione, aggrappandosi ad una corda (dinamica ascensionale, una costante bejartiana).
In questo balletto sono caratteristiche essenziali la brutalità degli accenti, gli enchaînement inaspettati, la ricerca parossistica dell'en dehors, la mescolanza del vocabolario classico e moderno, la stretta coesione tra il gesto drammatico, il ritmo e il suono.

"Le Sacre du Printemps" (1959) sulla partitura di Igor Stravinsky, è un altro capolavoro di Béjart in cui egli esprime in pieno la dimensione del demiurgo, l'armonia collettiva e l'ode alla fratellanza.

"Le Sacre du Printemps" 1970




Maurice Bejart coreografo danza

"Aqua Alta" 1975

con JORGE DONN



Maurice Bejart coreografo danza

Il suo famosissimo "Bolero" su musica di Maurice Ravel, creato per il ballerino argentino Jorge Donn, esprime la vocazione al monumentale, all'ecumenismo, è un fantasma del teatro totale, la volontà di abbracciare tutto con la propria arte.

Tutto su BOLERO

l'immortale BOLERO




Maurice Bejart coreografo danza

Nel 1970 Béjart fonda la Scuola Mudra a Bruxelles con l'intento di offrire corsi di danza a giovani talenti. Questa scuola formerà numerosi danzatori e coreografi che parteciperanno attivamente alla nascita e alla diffusione della danza contemporanea in Europa.
Citiamo, tra gli altri, Maguy Marin e Anne Teresa De Keersmaeker.

Béjart apre anche la sua scuola Mudra a Dakar, prima di stabilirsi a Losanna per aprire nel 1992 la Scuola - atelier Rudra, che fornisce, nell'arco di due anni, una formazione completa di ballerino. È una delle scuole più prestigiose in Europa.

"Casse noisette"
Béjart Ballet Lausanne




Maurice Bejart coreografo danza

QUEEN + BEJART "Ballet for life"

GUARDA IL DOCUMENTARIO dello spettacolo


ll documentario la creazione del balletto e include interviste a Maurice Béjart, al costumista Gianni Versace (che creò appositamente i costumi per questo balletto) e ai Queen stessi.
"Poter vedere le prove della compagnia di danza che si prepara ad andare in tour e sentire Roger e Brian spiegare cosa significasse per loro far parte di quel progetto, rivela che lavoro incredibile sia stato e quanto fosse importante per i Queen." ( il regista Simon Lupton)

"Ballet for Life" "debuttò nel 1997 a Parigi. Come ha detto il coreografo stesso, vuole essere un balletto che celebra la vita e il talento di artisti e performers unici che se ne sono andati troppo presto a causa dell’AIDS.

"Lo vedo come un balletto gioioso, non c’è nulla di sinistro o disfattista. Non è un balletto sulla morte, ma sulle persone che sono morte troppo presto" (Maurice Béjart)

E così sulle note dei Queen e di Mozart, la leggenda di Freddie Mercury e quella di Jorge Donn (primo ballerino della compagnia di Béjart) continuano a vivere grazie ai movimenti eterei ed energici dei ballerini in scena.
La fusione di classico e moderno è doppiamente resa sia dalla scelta musicale che dal tipico stile coreografico di Béjart. L’alternarsi di momenti rock a suoni e scene più soavi sottolinea il tema del balletto: il trionfo della vita sulla morte.
I Queen si dissero entusiasti di questo progetto, al quale tenevano molto.

"Ballet for life" 1997




Maurice Bejart coreografo danza