La DANZA è una delle Arti più antiche, nata probabilmente in contemporanea con la voglia di esprimersi con i primi suoni musicali. In seguito, proprio come la musica, si è sviluppatata in modi totalmente diversi in base all'epoca e alla sua cultura. Ancora oggi in molti paesi africani ed orientali ha un forte significato mistico/religioso.
La danza accompagna la storia della civiltà a partire dall'epoca preistorica fino al consolidamento delle prime civiltà.
Nel corso dei secoli è sempre stata lo specchio della società, del pensiero e dei comportamenti umani.
Oggi il suo svilluppo è ancora in continua evoluzione, pari passo con lo sviluppo culturale dell'uomo moderno.
La DANZA è una disciplina vastissima e riguarda le espressioni etniche e popolari, i balli di società e infine la danza come arte dello spettacolo, che fino al XX secolo riguardava il teatro e successivamente anche il cinema e la televisione.
Quando oggi parliamo di danza Classica, Neo Classica, Moderna e Contemporanea sono tipologie di danza nate dalla cultura occidentale-europea, con stili e terminologie poi diffuse in tutto il mondo.
E' importante ricordarlo perchè in altre culture lo sviluppo della danza è stato totalmente differente. Ad esempio, se parliamo di "Danza Classica" in India, questa è totalmente differente e strettamente collegata ai rituali mistici-religiosi induisti quindi non avrà nulla a che fare con quella da noi conosciuta.
La Danza occidentale è strettamente collegata allo sviluppo culturale derivante dall'Antica Grecia, dal Medioevo ed in seguito dal Rinascimento italiano.
Quindi possiamo dire che l'attuale Danza occidentale ebbe origine culturale proprio qui in Italia.
Nelle corti italiane rinascimentali si sviluppò una forma ricercata di ballo che prevedeva norme da seguire e un certo studio di passi e movimenti. Nel Quattrocento la figura del maestro di ballo era molto richiesta per istruire i signori e i cortigiani. La danza infatti era ritenuta una vera e propria forma di educazione per la compostezza, l'atteggiamento nobile, le convenzioni sociali della cavalleria e della galanteria.
Anche se la danza occidentale ebbe origine culturale in Italia, il suo sviluppo artistico fu in Francia. Nel 1581 presso la corte di Francia nacque il primo balletto della storia, il Ballet Comique de la Reine, composto di brani recitati, danzati e cantati. La parola “comique” sta ad indicare che la rappresentazione, per il suo argomento, apparteneva al genere della Commedia.
Ma è solo nella seconda metà del XVII secolo che la danza sale sui palcoscenici teatrali. Sempre in Francia, essa ricevette una forte spinta da Luigi XIV, che amava molto danzare ed esibirsi in prima persona negli spettacoli di corte. Fu proprio lui che nel 1661 promosse la nascita dell'Académie Royale de Danse, istituzione pr la definizione delle regole inerenti a quest'arte.
E' proprio per questo motivo che la terminologia del balletto classico è universalmente in lingua francese.
Nel 700 ci fu un'ulteriore passo avanti importante a livello stilistico: la danza non viene più ideata per la messa in scena nelle corti ma viene pensata per la visione su un palcoscenico teatrale.
Le scenografie usavano linee diagonali e così doveva essere per gli atteggiamenti dei ballerini. Le danze si volsero sempre di più a una cura eccessiva della forma, a scapito dell'espressione.
Ma il Settecento è chiamato “il secolo delle riforme”. Il pensiero illuministico spingeva verso la natura, la ricerca degli aspetti più genuini, il ritorno dell'umanità alla sua essenza.
Durante l'800, inizia la diffusione del Balletto Romantico, basato su una nuova sensibilità, una nuova visione del mondo più libera ed appassionata, che rompe le vecchie certezze per recuperare una realtà inesplorata legata ai sentimenti. È del 1832 la messa in scena all'Opéra di Parigi di La Sylphide, il primo esempio di balletto romantico. È in questa occasione che viene introdotta dal coreografo Filippo Taglioni, padre della ballerina che lo interpretava, Maria Taglioni, l'uso della danza sulle punte e del tutù.